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Schipa, Tito.

Studente all'università di Monaco di Storia e di Storia dell'arte, nel 1928 divenne uno dei dirigenti del gruppo universitario hitleriano e, l'anno dopo, fu nominato jugendführer e capo del Nationalsozialistiche Studentenbund. Nel 1931 divenne Gruppenführer delle Sturmabteilungen e nel 1933 capo della gioventù del Reich, che egli volle chiamare Hitlerjugend. Dal 1923 in poi fu membro del Reichstag ed entrò più tardi nel gruppo dei massimi dirigenti del partito di Hitler. Nel 1933 pubblicò Die Fahne der Verfolgten, il suo primo lavoro, seguito da Die Hitler Jugend (1934). Nel 1938 vinse il Premio del libro con l'opera Revolution der Erziehung, e nel 1940 fu nominato presidente della Società bibliofila tedesca. Durante il periodo bellico ebbe nomine importanti: membro del Senato culturale, dell'Accademia del diritto, della Camera del lavoro. Preso dagli Alleati nel 1945, subì il processo di Norimberga nel quale fu accusato di numerosi crimini; condannato alla reclusione, dal carcere scrisse il libro di memorie Ich glaubte an Hitler, pubblicato nel 1967 (Filadelfia, Stati Uniti 1907 - Kroev, presso Coblenza 1974).